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infrastrutture
STRADA COMUNALE
San Daniele del Friuli, Udine, Italia
ANNO
2008 - 2010
CLIENTE
Comune di San Daniele del Friuli
INCARICO
Progetto, Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza
SUPERFICIE LOTTO
2500 mq

Vincolato dalla Soprintendenza dei Beni Paesaggistici ed Ambientali ai sensi del titolo II, art. 139 del D. Lgs. 490/99 (ex 1497/39
L’intervento è stato mirato alla riqualificazione ambientale del luogo, tesa al recupero ed alla valorizzazione di una parte del tessuto della città, che doveva contribuire a ritrovare una precisa connotazione ed identità. In questo caso la strada è intesa non soltanto come un luogo di passaggio e attraversamento, ma assume la fondamentale importanza di spazio urbano, libero e sociale dedicato ai cittadini. Si tratta di un percorso carraio di distribuzione interna ad una borgata storica che si avvicina ad un itinerario turistico, il quale si snoda fra le bellezze delle campagne locali e le numerose testimonianze storiche, artistiche e culturali del centro urbano. È stato realizzato il completo rifacimento della pavimentazione esistente in asfalto, con l’inserto significativo di una cunetta di ripresa delle acque meteoriche. Questa è stata composta in ciottoli di fiume di varia pezzatura. La sezione stradale è stata progettata a “dorso d’asino” cioè con la parte più bassa verso il centro della carreggiata, dove sono collocate le nuove caditoie. Questo rimodellamento della sezione della carreggiata ha necessitato di una ragionata distribuzione delle pendenze. Lungo il percorso erano già esistenti l’impianto di illuminazione pubblica, enel, telecom e tutte le infrastrutture necessarie a una moderna urbanizzazione del territorio. La loro distribuzione è per lo più aerea, costituita da un intreccio di fili e pali di sostegno. In questa occasione di rifacimento del manto stradale, si è già realizzato il tessuto sottocutaneo delle predisposizioni. Le risorse economiche dell’appalto non hanno consentito l’interro contestuale, ma già in questa fase, in accordo con gli enti eroganti, sono stati posati tutti i manufatti al fine di non dover più manomettere la pavimentazione asfaltata.




infrastrutture
STRADA COMUNALE
San Daniele del Friuli, Udine, Italia
ANNO
2008 - 2010
CLIENTE
Comune di San Daniele del Friuli
INCARICO
Progetto, Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza
SUPERFICIE LOTTO
2500 mq
COM'ERA
PRIMA

Vincolato dalla Soprintendenza dei Beni Paesaggistici ed Ambientali ai sensi del titolo II, art. 139 del D. Lgs. 490/99 (ex 1497/39
L’intervento è stato mirato alla riqualificazione ambientale del luogo, tesa al recupero ed alla valorizzazione di una parte del tessuto della città, che doveva contribuire a ritrovare una precisa connotazione ed identità. In questo caso la strada è intesa non soltanto come un luogo di passaggio e attraversamento, ma assume la fondamentale importanza di spazio urbano, libero e sociale dedicato ai cittadini. Si tratta di un percorso carraio di distribuzione interna ad una borgata storica che si avvicina ad un itinerario turistico, il quale si snoda fra le bellezze delle campagne locali e le numerose testimonianze storiche, artistiche e culturali del centro urbano. È stato realizzato il completo rifacimento della pavimentazione esistente in asfalto, con l’inserto significativo di una cunetta di ripresa delle acque meteoriche. Questa è stata composta in ciottoli di fiume di varia pezzatura. La sezione stradale è stata progettata a “dorso d’asino” cioè con la parte più bassa verso il centro della carreggiata, dove sono collocate le nuove caditoie. Questo rimodellamento della sezione della carreggiata ha necessitato di una ragionata distribuzione delle pendenze. Lungo il percorso erano già esistenti l’impianto di illuminazione pubblica, enel, telecom e tutte le infrastrutture necessarie a una moderna urbanizzazione del territorio. La loro distribuzione è per lo più aerea, costituita da un intreccio di fili e pali di sostegno. In questa occasione di rifacimento del manto stradale, si è già realizzato il tessuto sottocutaneo delle predisposizioni. Le risorse economiche dell’appalto non hanno consentito l’interro contestuale, ma già in questa fase, in accordo con gli enti eroganti, sono stati posati tutti i manufatti al fine di non dover più manomettere la pavimentazione asfaltata.